Ieri, oggi, domani
J’accuse, come lettera aperta che, dando inizio all’engagement novecentesco degli intellettuali, il 13 gennaio 1898 Emile Zola indirizza dalla prima pagina di “L’Aurore” a Félix Faure, presidente della Repubblica Francese.
Da un lato c’è il senso d’appartenenza, la certezza che il gruppo o la “razza” siano il luogo d’ogni moralità e d’ogni valore, e che il singolo non ne sia che un momento trascurabile, sostituibile.
Dall’altro il dubbio, la capacità e il coraggio di mettere in dubbio appartenenza e valori, affrontando la fatica e i pericoli della libertà.
Chi scelga questo lato del confronto diventa egli stesso “pericoloso” per il gruppo o stare rinchiuso nel gruppo giustifica tutto tirandosi dietro la considerazione che “quella” sia la giustizia e l’onore.
Tutto cambia perché nulla cambia. L’onore non è più parola del vocabolario.

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