Erica Poli e Maurizio Grandi

Dai Sustainable Development Goals OMS: 

Obiettivo 2: Eliminare la fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile.

2.2: Per il 2030, eliminare ogni forma di povertà.

2.3: Per il 2030, duplicare la produttività agricola e il reddito di piccoli produttori alimentari, in particolare donne, popolazioni indigene.

2.4: Per il 2030, garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e attuare pratiche agricole resilienti che migliorino la produttività.

Siamo interconnessi e olografici, come sopra cosi sotto.

L’immagine delle galassie, delle reti neuronali e gli alberi HUB sono cosi simili…

Alberi HUB, “alberi madre”, come le sinapsi del cervello.

Avatar, Pandora non così diverso dalla verità del Pianeta Blu.

Sotto la Terra c’è un altro mondo di infiniti percorsi biologici che collega gli alberi, consente loro di comunicare, di comportarsi come un unico organismo in rete.

Gli “alberi HUB”, “alberi madri” “alimentano i loro piccoli, si connettono con centinaia di altri alberi”. Sistemi complessi: la connessione consente di comunicare, e rende la foresta resiliente.” Suzanne Simard

Restare connessi è un modo, l’unico modo per essere resilienti.

Com’è fatto questo network, così simile ad una psiche vegetale, con reti neurali di radici? Cosi simile ad un web…

Così olografica, sopra e sotto.

Il mondo di sopra, come la coscienza che si riconosce: le canopie, nella foresta pluviale oltre i 10 metri, intercettano 95% della luce solare, per la fotosintesi.

Le epifite: Cormofite, Licheni, Muschi, Alghe. 20.000 specie.

Non hanno radici, intercettano messaggi dalla nebbia e dal vento, trattengono carbonio, mantenendo stabile l’ecosistema della foresta primaria.

Il mondo di sotto, come l’inconscio, serbatoio di fantasmi ma anche di ricchezze inestimabili.

Funghi (miceti): 150.000 specie, 14.000 identificate.

Eucarioti da endosimbiosi, eterotrofi, parassiti o simbionti per proteggere l’equilibrio e la biodiversità.

I loro metaboliti secondari sono espressione di questa biodiversità.

Le associazioni mutualistiche tra funghi e tessuti vegetali sono un modello di evoluzione dei meccanismi di difesa tra Piante e Organismi associati.

Noi umani abbiamo gli stessi patogeni in comune.

Gli incontri permettono trasferimenti di geni, orizzontalmente o ricombinazioni e di salvarli. 

I funghi producono principi attivi antitumorali, antimicrobici, (compreso lo ptoporus betulinus, dell’Uomo di ghiaccio nella Mummia Otzi, del Similaun -Accademia Europea di Bolzano) agenti anti-colesterolo (statine).

I funghi sono componenti essenziali nel riciclo di nutrienti (fosforo).

Il micelio è essenziale per salvaguardare la biosfera.

Produce acidi ossalici che disintegrano la roccia di ossalati di calcio sequestra CO2 in sali minerali, per dare origine al terreno vivente: assorbe petrolio, rompe i legami carbonio-idrogeno lo trasforma in zuccheri (fungini).

Le spore richiamano insetti che depositano uova, le uova richiamano larve, le larve richiamano uccelli.

Grazie ai funghi si passa da 10.000 parti per milione di idrocarburi a meno di 200, in otto settimane generando l’humus della terra.

Il micelio riduce coliformi in 48/72 ore, di 10.000 volte.

Il network è il fondamento della connessione, per trasferimento multidirezionale delle piante. Scambiano messaggi, risorse tra piante, insetti e batteri, lanciano allarmi, condividono nutrienti.

Ancora come in Avatar, Pandora, rete che collega il vivente.

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