Il Futuro

In ciascuno di noi c’è un profondo desiderio di conoscenza, un anelito insopprimibile a scoprire cose nuove, che associa l’insoddisfazione dell’obiettivo ormai raggiunto alla ricerca di una nuova meta. L’esplorazione è la manifestazione di questo sentire. Alcuni ne hanno fatto una ragione di vita. Per raggiungere terre lontane e sconosciute.

Condottieri di ieri, di oggi, di domani.

“Un capo è beneducato, un leader è un gentiluomo”.

Non basta essere un gentiluomo o una gentildonna per diventare leader, ma considerare tutti uguali è una delle caratteristiche distintive (L’arte delle buone maniere. Ings 1918).

La conduzione di un’ organizzazione verso un obiettivo è il risultato dell’esame di possibilità, di bilanci costi-benefici e di strategie convenienti in un mercato competitivo.

La pianificazione, l’organizzazione, il controllo, la valutazione e la delega. Improntate a metodo e razionalità, efficienza ed efficacia, non sono sufficienti per fare di un manager un leader.

Un leader è capace di convogliare tutta l’energia presente in un’organizzazione verso un obiettivo comune che non è stato deciso dopo un confronto tra scelte diverse ma in forza dell’assenza di alternative.

TINA: There is no alternative

Non siamo noi a scegliere dove andare, è l’obiettivo che sceglie noi, che ci chiama.

In assenza di un piano alternativo, si diventa vulnerabili al mutare delle circostanze. I leader lo sanno, ma non lo dicono ai gregari che s’immedesimano nel leader con fantasie d’invulnerabilità. La paura è il motore per le scelte (anzi le non scelte) dei capi che si specchiano nelle paure dei seguaci. Non il contrario, il rispecchiarsi dei capi nei gregari, adulanti e veneranti. Tendenza accentata da quando i futuri capi vengono “costruiti”. Sono costruzioni fragili, in un’epoca in cui troppi sono i chiamanti, ben pochi gli eletti. I capi costruiti evidenziano per contrasto quanto non gli appartiene: la purezza e l’autenticità dei leader mossi da integrità e passione.

 

Maurizio Grandi e Erica Poli

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